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Disuguaglianze di salute

Temi

Progetto spazio alpino CoNSENSo

Tempo di lettura: 2 minuti

L’invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida importante per il servizio pubblico che ha bisogno di trovare soluzioni innovative per rispondere alla crescente domanda di cure sanitarie e offrire un’adeguata accessibilità ai servizi assistenziali a questa popolazione. Il progetto CoNSENSo, finanziato dal programma europeo INTERREG, propone un modello di presa in carico e supporto alla popolazione anziana, centrato su un’unica figura professionale, l’infermiere di famiglia e comunità (IFeC). Leggi tutto »Progetto spazio alpino CoNSENSo

Il programma Habitat-Microaree di Trieste.

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Trieste e la sua provincia  con circa 235.000 abitanti costituiscono una realtà pilota, precorritrice di fenomeni destinati a emergere sull’intero territorio nazionale. A fronte di una tendenza al calo progressivo del numero di abitanti, l’invecchiamento della popolazione ha provocato un profondo mutamento nella struttura demografica della città.Leggi tutto »Il programma Habitat-Microaree di Trieste.

L’infermiere di comunità: un elemento strategico del welfare comunitario generativo

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Il progetto “Infermiere di Comunità” è nato sperimentalmente nell’ambito dell’ex Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana nell’anno 1999 e si è sviluppato nell’arco di 20 anni, apportando, all’offerta sanitaria degli utenti, un notevole valore aggiunto in termini di soddisfazione del servizio reso. Leggi tutto »L’infermiere di comunità: un elemento strategico del welfare comunitario generativo

Sperimentare nuovi servizi in montagna: il progetto “Cuore solidale”

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Il progetto “Coeur Solidaire”  di cui la Città Metropolitana di Torino è capofila, affronta il difficile tema della definizione ed erogazione di servizi alla popolazione in territori montani.

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Equità di genere e processi partecipativi: esempi dalla Svezia

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Esercitare un controllo sulla propria vita, la fiducia negli altri, l’influenza e la partecipazione nella società sono fattori che condizionano la nostra salute. Influenza e partecipazione hanno a che fare con l’inclusione in differenti contesti sociali, ma anche con la possibilità di far sentire la propria voce e di influenzare il proprio contesto di vita.Leggi tutto »Equità di genere e processi partecipativi: esempi dalla Svezia

Prima infanzia e disuguaglianze di salute

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Agire precocemente, fin dai primi anni di vita favorisce lo sviluppo fisico e mentale del bambino con benefici che hanno un impatto sulla vita adulta. Se gli interventi si indirizzano ai gruppi sociali più svantaggiati contribuiscono all’inclusione sociale e all’equità. Vi è però la necessità di disporre di indicazioni specifiche e quanto più possibile dettagliate sull’impatto dei diversi tipi di intervento sul contrasto alle disuguaglianze.

Con questo obiettivo Dors ha prodotto 3 report:  uno focalizzato sugli interventi prenatali e postnatali;  uno sul supporto alla genitorialità e uno sulle visite domiciliari.

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Se si cambia l’inizio di una storia si può cambiare tutta la storia

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Il documento Nurturing Care for Early Childhood Development è nato in risposta alle robuste evidenze scientifiche (the Lancet Series ) che riconoscevano l’importanza e la criticità dei primi anni di vita, per lo sviluppo del bambino. E’ stato elaborato da WHO, UNICEF e la World Bank, in collaborazione  con Partnership for Maternal, Newborn & Child Health, Early Childhood Development Action Network and numerosi altri partner.

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Nascere in Piemonte: i dati del nuovo atlante sul percorso nascita

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Dal 2006 al 2016 il numero complessivo dei nati è in calo, da 36.902  si passa a 30.526. In aumento i figli di donne straniere che passano dal 20,2% nel 2006 al 27,9% nel 2016. Più alta la probabilità di essere seguite in consultorio soprattutto per le donne giovani, meno istruite, disoccupate, straniere. Questi alcuni dei dati contenuti nell’atlante Nascere in Piemonte: percorso nascita regionale relativo all’analisi dei Certificati di Assistenza al Parto, dal 2006 al 2016, compilati per donne residenti in Piemonte che hanno partorito in regione.

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L’esperienza dell’Emilia-Romagna sulla misura e il contrasto delle disuguaglianze

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Il 10 maggio si è tenuto a Bologna il seminario “Equità in salute. Evidenze quantitative ed esempi di azioni di promozione”. In quell’occasione è stato presentato il dossier con i risultati della mortalità, generale e per cause, in relazione alle condizioni socioeconomiche nell’ambito dello Studio Longitudinale emiliano che include i residenti nei comuni Bologna, Modena e Reggio Emilia tra il 2001 e il 2016.

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