Vai al contenuto

Disuguaglianze di salute

Percorsi di cura

prevenzione

Gli interventi e i trattamenti sanitari e socio-sanitari.


Gli interventi di prevenzione sanitaria – cioè il riconoscimento e la presa in carico precoce degli stati di suscettibilità, come gli screening dell’ipertensione o dei tumori prevenibili – sono solitamente molto efficaci, ma risultano in grado di contrastare le disuguaglianze di salute solo se adottano un approccio di iniziativa e non di attesa, pro-attivo e non passivo, a bassa soglia e non ad accesso strutturato e rigido.

Le differenze socioeconomiche influenzano l’accesso agli interventi di prevenzione e ai trattamenti medico-chirurgici efficaci: gli appartenenti alle classi sociali più svantaggiate hanno una maggiore probabilità di accedere a servizi sociosanitari inefficaci e inappropriati, e sono quindi più vulnerabili.

Documentare e contrastare le disuguaglianze: gli studi, le politiche, le iniziative discusse in due importanti convegni

Nel mese di aprile e di maggio 2024 si sono tenuti due importanti convegni: il primo, a Riccione dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) e il secondo, a Palermo, della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM). Pur essendo l’uno più quantitativo e l’altro più qualitativo, troviamo molti punti di sovrapposizione nei temi trattati, in particolare per quanto riguarda le disuguaglianze di salute.

Il ruolo dei determinanti sociali sulle patologie cardiovascolari

Le patologie cardiovascolari (CVD) causano 17,9 milioni di morti premature all’anno a livello mondiale. Tra il 1990 e il 2019 si è osservato un aumento molto rilevante: si è passati da 12,1 milioni a 18,6 milioni di morti per tali patologie. I determinanti sociali definiti come le condizioni in cui le persone nascono, vivono e invecchiano possono avere un forte impatto sulle CVD, e tenerne adeguatamente conto può essere di rilievo per le politiche di prevenzione.

Qual è lo stato di salute di chi abita il carcere? I risultati di una revisione

La revisione Favril pubblicata su Lancet Public Health nel 2024, presenta l’epidemiologia delle malattie mentali e fisiche diffuse tra i detenuti nelle carceri di tutto il mondo. In dettaglio è stata analizzata la prevalenza di disturbi mentali e fisici ed è emerso che nelle carceri il tasso è almeno il doppio rispetto a quello della popolazione generale.

Il ruolo delle Associazioni di volontariato nell’integrazione degli stranieri nei programmi di screening oncologici

Nel presente articolo si presenta un’esperienza virtuosa di collaborazione tra istituzione sanitaria e associazioni di volontariato del terzo settore per aumentare l’adesione agli screening organizzati, soprattutto tra le persone straniere.

Indagine Epidemiologica sulla Salute Orale: la realtà delle Vallette e le sfide da affrontare

Alle Vallette, uno dei quartieri della periferia Nord di Torino, nel 2023 si è svolta un’indagine epidemiologica rivolta agli allievi e alle allieve delle scuole dell’area, per valutare il loro stato di salute orale e il peso dei determinanti sociali su di essa, con attenzione ai meccanismi che producono fattori di rischio in questa popolazione.

a person sitting at a table with a cell phone

Al via la Joint Action on CARdiovascular diseases and DIabetes (JACARDI)

Il 27 novembre 2023 scorso si è svolta a Roma la riunione di avvio del nuovo progetto europeo Joint Action on CARdiovascular diseases and DIabetes (JACARDI), finalizzato a ridurre l’impatto delle patologie cardiovascolari, del diabete e dei fattori di rischio ad essi associati. L’iniziativa coinvolge 21 Paesi europei ed è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità.

person wearing gold wedding band

Cosa possono fare gli Ordini dei Medici per una salute più uguale?

L’Ordine Provinciale dei Medici di Roma ha preso l’iniziativa di elaborare, all’interno della sua Commissione di contrasto alle disuguaglianze nella salute e nella assistenza, un nuovo documento di indirizzo per l’equità nella salute, concentrato non più su “Che cosa può fare il medico”, ma su “Che cosa può fare la comunità professionale medica”.