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Disuguaglianze di salute

Luisella Gilardi

Notizie dal Convegno annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia

Il XLVI Convegno annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia dal titolo “Decisioni in contesti di incertezza: il ruolo dell’epidemiologia” si è appena concluso. Vi proponiamo una selezione di lavori presentati nell’ambito delle sessioni parallele che riguardano il tema delle disuguaglianze sociali e di salute.

La prescrizione di attività fisica e la promozione della salute: una buona pratica dal catalogo CARE

Nell’ambito della promozione della salute, la pratica della regolare attività fisica svolge un ruolo molto importante in quanto consente di mantenere uno stile di vita sano, con ricadute positive sullo stato di salute. La scheda inserita all’interno del database CARE, La prescrizione di attività fisica per la salute, affronta proprio questo importante tema e riporta una buona pratica implementata nella Comunitat Valenciana.

Contrastare le disuguaglianze di salute in Europa: le raccomandazioni di JAHEE a conclusione del progetto.

JAHEE (Joint Action Health Equity Europe) è un Progetto finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (24 Paesi europei partecipanti; durata 2018-2021). JAHEE ha contribuito a creare una solida base di cooperazione tra i Paesi coinvolti, per contrastare le diseguaglianze di salute in modo efficace e sostenibile, fornendo evidenze su ciò che è necessario fare a tale scopo in diversi ambiti politici.

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Covid 19 e equità: sintesi delle evidenze

È stato recentemente pubblicato dal WHO il documento “COVID-19 and the social determinants of health and health equity: evidence brief”. Questo ricco documento esamina l’influenza dei determinanti sociali della salute sulla pandemia di COVID-19, concentrandosi in particolare sull’impatto differenziale della pandemia tra i gruppi di popolazione.

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Disuguaglianze nell’incidenza di malattie cardiovascolari e di cardiopatia ischemica in Italia e il ruolo dei fattori di rischio comportamentali e biologici

Lo studio pubblicato recentemente sulla rivista “ Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”  ha valutato, in un’ampia coorte di soggetti, rappresentativa della popolazione italiana, le differenze per livello di istruzione nell’incidenza di CVD (malattie cardiovascolari) e di CHD (cardiopatia ischemica), nonché il ruolo dei fattori di rischio comportamentali (fumo, inattività fisica, sovrappeso) e biologici (diabete e ipertensione) nello spiegare tali differenze.