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Disuguaglianze di salute

Percorsi di cura

prevenzione

Gli interventi e i trattamenti sanitari e socio-sanitari.


Gli interventi di prevenzione sanitaria – cioè il riconoscimento e la presa in carico precoce degli stati di suscettibilità, come gli screening dell’ipertensione o dei tumori prevenibili – sono solitamente molto efficaci, ma risultano in grado di contrastare le disuguaglianze di salute solo se adottano un approccio di iniziativa e non di attesa, pro-attivo e non passivo, a bassa soglia e non ad accesso strutturato e rigido.

Le differenze socioeconomiche influenzano l’accesso agli interventi di prevenzione e ai trattamenti medico-chirurgici efficaci: gli appartenenti alle classi sociali più svantaggiate hanno una maggiore probabilità di accedere a servizi sociosanitari inefficaci e inappropriati, e sono quindi più vulnerabili.

I contributi su equità e salute al XLIX – Congresso dell’Associazione Italiana di Epidemiologia 2025

È stato pubblicato ed è disponibile online il libro degli abstract del XLIX Congresso dell’Associazione Italiana di Epidemiologia 2025 dal titolo Epidemiologia tra contrasti e nuovi bisogni di salute.

LaVàl.: un laboratorio di comunità per abitare la cura. La voce degli studenti

Avevamo proposto di raccontare in più episodi, attraverso la voce di chi la rende possibile, l’esperienza del progetto LaVàl. Perché dentro LaVàl. ci sono molte storie e ciascuna ci aiuta a immaginare nuovi modi di fare salute nei territori. Dopo aver ripercorso l’origine e il senso del progetto LaVàl., vale la pena ascoltare chi quell’esperienza l’ha vissuta in prima persona.

LaVàl.: un laboratorio di comunità per abitare la cura

LaVàl. è un progetto nato nel 2018 in Valchiusella che offre agli studenti universitari tirocini residenziali multidisciplinari focalizzati sull’assistenza sanitaria e comunitaria in un’area interna. Coinvolge enti locali, associazioni e volontariato, promuovendo forme di partecipazione comunitaria. Il progetto LaVàl. è molto più di un tirocinio. È un modo di abitare la professione infermieristica, di riscoprire il senso di fare salute nei luoghi, di mettere in relazione le generazioni.

L’universalismo sanitario in Italia: un mito da sfatare

Quasi 50 anni fa è stato istituito il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano, fondato sui principi di universalismo, equità e solidarietà. Dove ci troviamo oggi? In una società che invecchia, dove si fa sempre più fatica a bilanciare i crescenti bisogni sanitari con le risorse disponibili per sostenere l’assistenza, rispondere a questa domanda è fondamentale. Su The Lancet Public Health, i Collaboratori Italiani dello Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) hanno pubblicato le stime per l’Italia per una serie di indicatori che fotografano la situazione attuale con evidenti differenze tra le macroregioni italiane.

Quale assistenza i paesi ricchi offrono alle donne immigrate prima, durante e dopo la gravidanza?

Le donne immigrate di prima generazione che arrivano nel paese ospitante incinte o dopo aver partorito, hanno particolare bisogno di cure e assistenza, a causa delle condizioni di stress che hanno già vissuto nei paesi di origine e durante il viaggio migratorio. Ma quali sono gli interventi che più funzionano?

Ritornare ai principi per riformare la sanità malata.

Il 29 gennaio è stato presentato al CNEL un manifesto sui “Principi per una riforma del Servizio Sanitario Nazionale” elaborato da un nutrito gruppo di esperti di varia estrazione, un manifesto che sta raccogliendo l’adesione di molte voci e che si propone di ancorare la discussione ai principi fondativi  rivisitati alla luce dei cambiamenti intervenuti.