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Disuguaglianze di salute

fattori di rischio

Indagine Epidemiologica sulla Salute Orale: la realtà delle Vallette e le sfide da affrontare

Alle Vallette, uno dei quartieri della periferia Nord di Torino, nel 2023 si è svolta un’indagine epidemiologica rivolta agli allievi e alle allieve delle scuole dell’area, per valutare il loro stato di salute orale e il peso dei determinanti sociali su di essa, con attenzione ai meccanismi che producono fattori di rischio in questa popolazione.

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La stella polare dell’universalismo in salute e in sanità

LABOSS è un laboratorio di idee che aiuta punti di vista e linguaggi differenti a confrontarsi sui temi più sensibili per l’universalismo in salute. Nelle giornate fiesolane di politica sanitaria tenutesi lo scorso settembre 2023 si sono esaminati tre temi: la storia del sistema sanitario italiano alla luce dell’universalismo, la dialettica più recente del rapporto pubblico e privato in sanità, e l’impatto sulla salute (disuguale) di queste trasformazioni.

L’equità nel diritto alla salute: il contrasto alle disuguaglianze nella città di Bologna

L’articolo descrive, tramite le parole di Chiara Bodini del Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e interculturale dell’Università di Bologna, un interessante progetto di ricerca azione realizzato nella città di Bologna.

Rafforzare interventi nelle aree più svantaggiate: l’esperienza di una ASL del Piemonte

L’articolo presenta l’esperienza avviata nella ASL TO3 del Piemonte di sperimentazione di funzionamento di una Casa di Comunità e le connessioni con il Piano di Prevenzione e la Promozione della salute.

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Disuguaglianze nell’incidenza di malattie cardiovascolari e di cardiopatia ischemica in Italia e il ruolo dei fattori di rischio comportamentali e biologici

Lo studio pubblicato recentemente sulla rivista “ Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”  ha valutato, in un’ampia coorte di soggetti, rappresentativa della popolazione italiana, le differenze per livello di istruzione nell’incidenza di CVD (malattie cardiovascolari) e di CHD (cardiopatia ischemica), nonché il ruolo dei fattori di rischio comportamentali (fumo, inattività fisica, sovrappeso) e biologici (diabete e ipertensione) nello spiegare tali differenze.