La ricerca dimostra che esiste una correlazione fra disuguaglianze nell’istruzione e salute: chi ha svolto buone esperienze educative, relazionali ed emozionali a scuola gode di migliori condizioni di salute fisica, mentale, rispetto ai comportamenti e al benessere. Secondo gli studi effettuati negli Stati Uniti dalla National Health Interview Survey, l’esperienza educativa ha ricadute sul profilo psicologico, sulle prospettive di occupazione e di reddito, sulle capacità cognitive, sugli stili di vita rilevanti per la salute, sulle capacità di accesso ai servizi e sul capitale sociale.
Il factsheet numero 1 “Sempre più longevi e un po’ più uguali: una risorsa di salute per lo sviluppo” riassume gli elementi essenziali della prima sezione del libro.
Questo documento propone a dirigenti e operatori pubblici e privati attenti alle problematiche di genere elementi di conoscenza sugli effetti delle disuguaglianze di genere sulla salute. Offre inoltre indicazioni e strumenti sulle modalità con cui organizzazioni, politiche e servizi possono promuovere l’equità nella salute.
E’ stata recentemente pubblicata dalla Commissione Europea una evidence review dal titolo
Creating More Equal Societies –What Works?
Nel documento vengono riportate evidenze riguardanti l’efficacia di interventi nel contrasto delle disuguaglianze sociali in tre aree chiave della politica: istruzione, sistemi retributivi e sistemi di welfare, con particolare riguardo ai meccanismi di ridistribuzione del reddito attraverso lo strumento del trasferimento sociale.
Segnaliamo un interessante articolo a cura di Riccardo Staglianò pubblicato su “il Venerdì” di Repubblica questa settimana.
Racconta di un viaggio in tram attraverso Torino, a partire dalla precollina (piazza Hermada) dove l’aspettativa di vita è di quasi quattro anni superiore (82,1) rispetto a chi viene al mondo nella circoscrizione operaia delle Vallette (77,8) che è la tappa finale del viaggio.
L’articolo inoltre offre un assaggio di quelli che saranno i contenuti della monografia sui 40 anni di politiche e salute nella città di Torino curata dal nostro gruppo lavoro e che verrà pubblicata nei prossimi mesi.
Il Progetto finanziato dal CCM “Health Equity Audit nei Piani Regionali di Prevenzione” è ormai giunto all’ottavo mese di attività. Tutte le regioni partner hanno selezionato i setting e/o le progettualità in cui sperimentare lo strumento dell’Health Equity Audit.
L’health literacy indica le abilità cognitive e sociali che motivano gli individui e li rendono capaci di accedere, comprendere e utilizzare le informazioni in modo da promuovere e preservare la propria salute.