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Disuguaglianze di salute

Progetto “Health equity audit nei Piani Regionali di Prevenzione”

Tempo di lettura: 2 minuti

richpoorpolitic_264650876Il Progetto finanziato dal CCM “Health Equity Audit nei Piani Regionali di Prevenzione” è ormai giunto all’ottavo mese di attività.  Tutte le regioni partner hanno selezionato i setting e/o le progettualità in cui sperimentare lo strumento dell’Health Equity Audit.

Nel dettaglio:

  • La regione Piemonte si occuperà del setting scuola sottoponendo ad HEA sia una policy scolastica che un’azione su uno specifico fattore di rischio,
  • La regione Veneto concentrerà le sue attività sul programma GenitoriPiù lavorando principalmente su allattamento al seno, alimentazione e corretti stili di vita in gravidanza e prima infanzia, prevenzione delle conseguenze dei disturbi neurosensoriali e vaccinazioni.
  •  La regione Lombardia si occuperà del setting ambienti di lavoro, valorizzando le attività poste in essere nel Programma “Aziende che Promuovono Salute” – Rete WPH Lombardia,
  • La regione Emilia Romagna, oltre a sottoporre l’intero PRP ad uno screening rapido utilizzando gli strumenti dell’ Health Equity Impact Assessment, applicherà il ciclo completo dell’ HEA in maniera strutturata su azioni, realizzate in setting di comunità, volte alla promozione dell’attività fisica in pazienti affetti da malattia psichiatrica e in giovani donne adulte e al contrasto della sedentarietà e dell’obesità infantile.
  • La regione Toscana, ha selezionato quale ambito di azione il setting sanitario dove nell’ambito della Sanità di Iniziativa si concentrerà sui soggetti ad alto rischio cardiovascolare ai quali verranno dedicati interventi per la riduzione del fumo e la promozione di corretti stili di vita (alimentazione e sedentarietà).
  •  La regione Puglia affronterà, nel setting comunitario e sanitario, il tema complesso delle relazioni tra salute e ambiente, agendo specificatamente sull’esposizione ambientale -sorveglianza ambientale e valutazione di un intervento di allerta rivolto alla popolazione in relazione all’equità- e su un Intervento di compensazione -sorveglianza cardio-respiratoria nel territorio limitrofo all’Ilva di Taranto- dove la risposta alle disuguaglianze si ottiene dal fatto che si sceglie di concentrare un’attività in zone più svantaggiate (più esposte al fattore di rischio ambientale).

Al fine di favorire una lettura completa e condivisa dei diversi programmi/progetti selezionati e di definire le azioni da intraprendere per impostare o ricalibrare la policy/il programma/ il progetto alla luce dell’equità, ciascuna regione partner ha elaborato una check list specifica, mentre è ancora in corso la definizione dei profili di equità ambito-specifici.

Di seguito si riportano alcuni degli elementi da indagare presenti in maniera trasversale nelle diverse check-list elaborate:

  1. Presenza di una analisi di contesto eventualmente contenente elementi utili per lo studio delle disuguaglianze
  2. Attenzione della policy/programma/progetto ad eventuali meccanismi di stratificazione, eccesso di esposizione ai rischi specifici e vulnerabilità della popolazione di riferimento.
  3. Possibilità della policy/programma/progetto di agire per ridurre le disuguaglianze
  4. Utilizzo nella scelta degli interventi di pratiche evidence based con particolare riguardo ad evidenze a favore della riduzione delle disuguaglianze
  5. Realizzazione di analisi di sostenibilità
  6. Caratteristiche del piano di monitoraggio e presenza di elementi utili a monitorare l’impatto sulle disuguaglianze/indicatori di risultato specifici

Sono infine in fieri alcune rassegne della letteratura e una lettura trasversale dei maggiori progetti europei conclusi o in corso, che si sono occupati di disuguaglianze negli ultimi anni, al fine di individuare il maggior numero possibile di buone pratiche evidence based per il contrasto delle disuguaglianze.