Il contesto dei primi anni di vita degli individui influenza le capacità di apprendimento, il successo scolastico, la partecipazione economica, la cittadinanza sociale e la salute. Il livello di sviluppo delle capacità cognitive e non cognitive è condizionato dall’ambiente della prima infanzia, che influisce sulle traiettorie di crescita fisica, cognitiva e socio-emozionale. Ecco perché gli investimenti rivolti ai bambini nella prima infanzia – che si estende dalla fase prenatale agli 8 anni – costituiscono una delle leve più rilevanti per ridurre le iniquità di salute. È necessario sostenere madri e bambini da prima del concepimento ai primi anni di vita, assicurando ai bambini ambienti di vita sicuri, salutari, educativi, capaci di fornire cura e supporto.
“Ogni bambino ha diritto ad avere le stesse opportunità di sviluppo a prescindere dalle condizioni fisiche, sociali ed economiche della famiglia in cui nasce e della comunità in cui vive: per garantire a tutti questo diritto è fondamentale giocare d’anticipo, intervenire prima per evitare di porre rimedio in seguito”.
Segnaliamo un interessante articolo a cura di Riccardo Staglianò pubblicato su “il Venerdì” di Repubblica questa settimana.
Racconta di un viaggio in tram attraverso Torino, a partire dalla precollina (piazza Hermada) dove l’aspettativa di vita è di quasi quattro anni superiore (82,1) rispetto a chi viene al mondo nella circoscrizione operaia delle Vallette (77,8) che è la tappa finale del viaggio.
L’articolo inoltre offre un assaggio di quelli che saranno i contenuti della monografia sui 40 anni di politiche e salute nella città di Torino curata dal nostro gruppo lavoro e che verrà pubblicata nei prossimi mesi.
Monitorare il benessere dei bambini più svantaggiati è necessario, soprattutto alla luce del trasferimento – avvenuto a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso in tutta l’area Ocse – del rischio di povertà dagli anziani ai più giovani.Leggi tutto »Equità per i bambini nei paesi ricchi: il report dell’Unicef
Da una ricerca realizzata dalla Regione Veneto emerge che i genitori che non vaccinano i figli sono cittadini italiani, con scolarità più elevata , maggiore età media, hanno più figli e ci sono più madri impiegate in ambito sanitario. Occorre quindi agire su questa fascia di popolazione per aumentare la copertura vaccinale, oggi in calo?
La salute e lo sviluppo del bambino dipendono fortemente dall’ambiente in cui questo vive, in particolare dal periodo prenatale alla prima infanzia. Alcuni fattori, quali il degrado del quartiere, il basso livello di benessere e di istruzione dei genitori, la mancanza di un lavoro e di una casa di proprietà, comportano una serie di risultati negativi che incidono sul percorso di salute del bambino e sull’esposizione alle disuguaglianze di salute.Leggi tutto »Contrastare le disuguaglianze di salute fin dalla prima infanzia: il progetto Drivers for health equity
Anche quest’anno si celebra, dall’1 al 7 ottobre, la Settimana mondiale per l’allattamento materno (Sam), che fin dalla sua prima edizione, nel 1993, si propone di unire gli sforzi di governi ed enti per sostenere e incoraggiare l’allattamento al seno.Leggi tutto »Al via la Settimana mondiale per l’allattamento materno
Il presente dossier ha l’obiettivo di offrire spunti di lettura e di approfondimento sul tema delle disuguaglianze nella prima infanzia, a partire da una selezione di documenti strategici contenenti linee di indirizzo, metodi di intervento, tecniche e strumenti per la promozione della salute dei bambini.Leggi tutto »Disuguaglianze nella prima infanzia