“Ogni bambino ha diritto ad avere le stesse opportunità di sviluppo a prescindere dalle condizioni fisiche, sociali ed economiche della famiglia in cui nasce e della comunità in cui vive: per garantire a tutti questo diritto è fondamentale giocare d’anticipo, intervenire prima per evitare di porre rimedio in seguito”.
In Gran Bretagna è presente dal 2006 un programma di screening per la ricerca di sangue occulto nelle feci per la prevenzione del cancro del colon rivolto a tutti i cittadini che hanno tra i 60 e i 74 anni. La fascia di popolazione più svantaggiata partecipa meno. Un articolo pubblicato su Lancet a febbraio riferisce i risultati di quattro diverse strategie per incrementare l’ adesione di questa fascia di popolazione.
Segnaliamo un interessante articolo a cura di Riccardo Staglianò pubblicato su “il Venerdì” di Repubblica questa settimana.
Racconta di un viaggio in tram attraverso Torino, a partire dalla precollina (piazza Hermada) dove l’aspettativa di vita è di quasi quattro anni superiore (82,1) rispetto a chi viene al mondo nella circoscrizione operaia delle Vallette (77,8) che è la tappa finale del viaggio.
L’articolo inoltre offre un assaggio di quelli che saranno i contenuti della monografia sui 40 anni di politiche e salute nella città di Torino curata dal nostro gruppo lavoro e che verrà pubblicata nei prossimi mesi.
Monitorare il benessere dei bambini più svantaggiati è necessario, soprattutto alla luce del trasferimento – avvenuto a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso in tutta l’area Ocse – del rischio di povertà dagli anziani ai più giovani.Leggi tutto »Equità per i bambini nei paesi ricchi: il report dell’Unicef
Sono disponibili i materiali del convegno “Persone e popoli in movimento. Promuovere dignità, diritti e salute”, organizzato dalla Società italiana di medicina delle migrazioni dall’11 al 14 maggio 2016 a Torino.
Da una ricerca realizzata dalla Regione Veneto emerge che i genitori che non vaccinano i figli sono cittadini italiani, con scolarità più elevata , maggiore età media, hanno più figli e ci sono più madri impiegate in ambito sanitario. Occorre quindi agire su questa fascia di popolazione per aumentare la copertura vaccinale, oggi in calo?
Si presenta la traduzione italiana del documento di indirizzo politico “Una migliore qualità del lavoro, in particolare per le persone con bassa qualifica professionale, contribuirebbe a innalzare sensibilmente il livello della salute e della produttività in Europa”, realizzato nell’ambito del progetto Drivers for Health Equity (2012-2015), finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’UE e coordinato dal network europeo EuroHealthNet.
Si segnala una revisione sistematica di recente publicazione che prende in considerazione l’impatto che hanno le politiche e gli interventi per migliorare la dieta sulle persone con diversa posizione socioeconomica.
Il Progetto finanziato dal CCM “Health Equity Audit nei Piani Regionali di Prevenzione” è ormai giunto all’ottavo mese di attività. Tutte le regioni partner hanno selezionato i setting e/o le progettualità in cui sperimentare lo strumento dell’Health Equity Audit.