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Disuguaglianze di salute

Educazione alla salute per il benessere sociale

Tempo di lettura: 3 minuti

Fra le buone pratiche inserite all’interno di CARE è presente Health Education for Social Prosperity (Educazione alla salute per il benessere sociale), progetto realizzato in Bulgaria e svolto all’interno di tre penitenziari del Paese, con il coinvolgimento della popolazione detenuta, del personale in servizio e di Ong.

Scopo del progetto è ridurre i danni causati dal consumo di sostanze stupefacenti all’interno delle carceri e di prevenirne l’uso.

A chi può essere utile

Decisori politici, operatori sanitari, operatori sociali, operatori del terzo settore

La segnaliamo perché

Il progetto affronta la difficile tematica della tossicodipendenza in contesti di detenzione, argomento spesso poco presente nella comune narrazione del carcere. Questo programma è trasversale a due aree politiche: la salute e la giustizia penale. Le tecniche di riduzione del danno sono specifiche ai rischi per la salute dei detenuti. Inoltre, tenere i detenuti lontani dalle droghe o aiutarli a smettere di usarle significa più probabilità di lasciare il carcere riabilitati e non più in soggetti a dipendenza da sostanze stupefacenti.

Obiettivi e descrizione dell’intervento

Il progetto Health Education for Social Prosperity, con una durata di 14 mesi, è stato attuato fino ad aprile 2016  in 3 istituti detentivi presenti in Bulgaria: a Pleven, Plovdiv e Boychinovtsi . Obiettivi del progetto sono stati:

-Sviluppare le competenze del personale penitenziario e delle ONG che lavorano con i detenuti a rischio di tossicodipendenza;
-Ridurre l’esposizione a fattori di rischio per la salute dei detenuti che fanno uso di sostanze stupefacenti;
-Migliorare la cooperazione tra il personale penitenziario e il mondo del volontariato civile nel lavoro con i detenuti a rischio di tossicodipendenza.

Il progetto è stato condotto da Initiative for Health , una federazione di ONG operanti in Bulgaria , con il supporto dell’organizzazione norvegese Tyrili, rappresentata da un team di esperti che ha fornito formazione al personale del carcere e alle ONG.

Misure adottate

Il progetto si è articolato in due fasi. Nella prima, il personale delle carceri e i team delle ONG hanno partecipato a quattro moduli di formazione per quattro giorni:

– Colloquio motivazionale (un metodo di consulenza per aiutare gli individui a trovare la motivazione a cercare un trattamento);

– Trattamento e prevenzione del consumo di droga nelle prigioni;

– Brevi interventi in casi di uso di droga o di sospetto uso di droga;

– Riduzione dei danni del consumo di droga.

Nella seconda, il personale e i membri della ONG che hanno ricevuto una formazione in materia di salute hanno offerto corsi di formazione a gruppi di detenuti nella loro prigione. La formazione è stata svolta in piccoli gruppi di circa 10 detenuti per un periodo di otto mesi, e ogni gruppo ha ricevuto almeno tre sessioni. I workshop di formazione con i detenuti sono stati incentrati su temi di riduzione del danno: “Droghe, uso sicuro e overdose”, “TBC e infezioni trasmesse sessualmente” e “HIV ed epatite”. Il personale del carcere ha implementato anche le tecniche di intervento breve e di intervista motivazionale nel lavoro quotidiano con i detenuti. Un intervento breve aiuta l’individuo a identificare i problemi attuali con l’abuso di sostanze e l’intervista motivazionale è una tecnica di consulenza non combattiva che cerca di aiutare l’individuo a trovare la motivazione per cambiare il suo comportamento.

Valutazione

Il progetto è stato valutato nel 2016 utilizzando il modello di valutazione della formazione a quattro livelli di Kirkpatrick. La valutazione ha riguardato la formazione del personale del carcere e l’applicazione da parte del personale del carcere di quanto appreso durante la formazione. In generale, la valutazione del progetto è stata positiva: la formazione è stata ritenuta un modo efficace per fornire al personale del carcere le conoscenze necessarie. Inoltre, sono emersi anche risultati inerenti i primi cambiamenti di atteggiamento dei detenuti e alcune prove di un miglioramento del comportamento. Il progetto ha avuto un effetto positivo sull’instaurazione di un rapporto più forte tra le ONG e il personale del carcere.

Accedi alla scheda CARE Health Education for Social Prosperity

Sintesi a cura di Renata Leardi, DoRS – Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, ASL TO3, Regione Piemonte, rleardi@gmail.com