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Disuguaglianze di salute

“Se questa è una salute: la disumanità della guerra”

woman wearing white and green dress surrounded by storey buildings
Tempo di lettura: 2 minuti

Il 22 settembre 2023, presso il Sermig di Torino, nell’ambito del Progetto to-B, è stato organizzato il  seminario “Se questa è una salute: la disumanità della guerra”.

Il progetto to-B è nato per ricordare la nostra amica e collega Barbara Pacelli, statistica dell’Agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia-Romagna; nel tempo si è trasformato in un’organizzazione di volontariato e continua a creare occasioni di incontro, discussione, approfondendo dei temi importanti su cui Barbara era coinvolta in prima linea.

L’incontro 2023 ha avuto l’obiettivo di stimolare un dibattito sulle conseguenze delle guerre sulla salute umana, abbracciando diverse prospettive che spaziano dalla geopolitica alla storia, dalla filosofia alla psicologia, dalla sociologia all’arte.

Il programma era ricco, l’incontro è stato molto intenso, partecipato, emozionante, tra presentazioni, letture e musica.

I giovani e bravissimi musicisti del Quartetto Respighi hanno suonato brani di Dimitri Shostakovich e Astor Piazzolla.

Nico Piro, giornalista, scrittore e inviato speciale del TG3 ha parlato delle tante (troppe) guerre nel mondo (quante, quali e perché) partendo dalla provocazione di chiedere al pubblico in sala quale fosse il miglior soldato possibile, quello che non mangia e non dorme, non si lamenta, non va in ferie, non si ferisce e non muore. La mina, la terribile risposta è quella, oggetti pericolosissimi abbandonati nel terreno e in grado di uccidere e ferire e rendere inagibili luoghi anche per molti anni. E da quello ha descritto i vari conflitti, quelli di cui si parla e quelli dimenticati.

A rafforzare il dibattito sono intervenuti Kibrom Tekley Gebru con la sua testimonianza sul conflitto etiope e Mima Dedic con la sua narrazione del conflitto nei Balcani, vissuto da lei che era una giovane donna, laureata, sposata e appena madre e che ha visto sgretolarsi ogni progetto realizzato e ogni sogno nel cassetto.

Micol Fascendini, consulente di Public Health e One Health ha parlato dei luoghi di salute durante le guerre; Luca Ostacoli, professore di Psicologia Clinica, Università di Torino ha illustrato i traumi psicologici durante la guerra; Donatella Albini e Maria Luigia De Palma dell’Associazione Orlando[1] hanno permesso di approfondire il tema della salute delle donne nei paesi di guerra.

Luciana Littizzetto ha letto dei brani dal libro di Svetlana Alexievich, «La guerra non ha un volto di donna» con testimonianze dolorose e intense di donne che hanno narrato la “loro” guerra.

Visionary Movement Torino[2], movimento di giovani attivisti, nel corso del seminario hanno raccolto parole su pace e guerra e al termine del pomeriggio hanno condotto una discussione interattiva.

Laura Bonvicini, presidentessa to-B Odv, ha letto, mentre sullo sfondo scorrevano le illustrazioni, il libro per bambini “Il giorno che venne la guerra” di Nicola Davies.

Gli effetti, anche nascosti, della guerra da molti anni sono tra i temi seguiti dall’Associazione Italiana di Epidemiologia poiché la pace è premessa essenziale per la difesa, il ripristino e la promozione della salute e per la salvaguardia dell’ambiente.

Un grazie particolare a Pirous Fateh-Moghadam, uno degli organizzatori dell’evento, instancabile ricercatore sul tema e promotore di incontri ed attività.

Per approfondire


[1] https://orlando.women.it/

[2] https://www.orgvisionary.com/chi-siamo/


A cura di Luisa Mondo, Servizio di Epidemiologia ASL TO3

luisa.mondo@epi.piemonte.it