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Disuguaglianze di salute

C.O.P.E.:Un’azione dalla banca dati CARE

Tempo di lettura: 3 minuti

Nel 2023 in Europa la media dei giovani in situazione NEET, acronimo inglese per indicare i giovani non coinvolti in percorsi di studio, lavoro o tirocinio né ingaggiati in attività di socializzazione – tra i 15 e i 29 anni era dell’11,2%, con valori che variavano dal 4,8% nei Paesi Bassi al 19,3% in Romania. L’Italia presenta il secondo tasso più alto in Europa di giovani NEET, pari al 16,1% (EUROSTAT).

L’attuale situazione mondiale è caratterizzata da sfide che mettono sotto pressione i sistemi sociali ed economici, con effetti negativi sulla salute, sull’ambiente e sulle relazioni. È fondamentale tutelare la salute mentale e promuovere l’inclusione sociale dei giovani. Il 64% di loro presenta un rischio elevato di sviluppare depressione e ansia, mentre si registra un aumento dei casi di autolesionismo e suicidio. I ragazzi che abbandonano la scuola hanno il doppio delle probabilità di soffrire di problemi di salute mentale. Allo stesso tempo, crescono l’insicurezza, le disuguaglianze nelle condizioni di vita e la perdita del lavoro, così come il numero di giovani in condizione di NEET (Shriwise, 2022).
Trovare nuove soluzioni, per questo tipo di questioni, richiede di pensare e agire in modo diverso, individuare nuove opportunità e reindirizzare le risorse.

L’azione C.O.P.E., presente all’interno del catalogo CARE, rappresenta un intervento innovativo che mira ad aggiungere valore e essere integrato con gli interventi attualmente progettati e implementati per i NEET dai servizi per l’occupazione e dai servizi sociali. 

L’inclusione sociale e l’integrazione dei giovani NEET nella comunità sono facilitate da un approccio olistico, attraverso il quale non solo il lavoro, l’istruzione e la formazione, ma anche i bisogni legati alla salute, alla casa, alla situazione economica e sociale vengono valutati e affrontati.

Difatti, il progetto ha l’obiettivo di implementare azioni per l’inclusione sociale dei giovani difficili da raggiungere, coniugando un approccio di rete nella comunità di prossimità, innovativo e sperimentale, che promuove una “vicinanza relazionale”; e un approccio di prescrizione sociale

La prescrizione sociale si basa sull’intervento di un Link Worker (operatore di collegamento), figura professionale che accompagna la persona nel comprendere e nell’esprimere i propri bisogni e desideri e che la supporta nel “connettersi” a risorse comunitarie significative: corsi, gruppi, attività sportive, volontariato, supporto psicologico. È un’alleanza personalizzata tra individuo e contesto, fondata su ascolto, empowerment e orientamento.

A chi può essere utile

Il progetto è rivolto a giovani NEET dai 18 ai 34 anni.

Obiettivi e descrizione dell’intervento

I servizi e i portatori di interesse della comunità (servizi giovanili, scuole, cooperative sociali, imprese, associazioni di volontariato, leader locali, ecc.) indirizzano i NEET verso i link worker, il quale valuta i bisogni e co-produce con l’utente un Piano di Inclusione Sociale e Lavorativa flessibile e personalizzato. Nel dettaglio, ogni link worker supporta un giovane mettendo a disposizione circa otto ore, e cerca di individuare con lui i suoi punti di forza e di fatica, le speranze e gli interessi e di esplorare assieme opportunità, sbocchi nuovi, concordando un piano concreto per raggiungere gli obiettivi prefissati. A seconda dei  bisogni e degli interessi rilevati i giovani possono essere indirizzati a laboratori artistici, gruppi sportivi, iniziative ambientali, eventi culturali, supporto alla genitorialità e percorsi di cittadinanza attiva.

Misure adottate

C.O.P.E. ha lavorato per cambiare la visione dei NEET a partire dal linguaggio: NEET è  un termine utilizzato, soprattutto dai mass media (e dalla politica), per definire una categoria di giovani, in una fase permanente e rigida, anziché considerare la situazione come uno stato temporaneo. Come testimoniato dai partecipanti al progetto nel documento di riassunto dei risultati: “Noi preferiamo usare “situazione di NEET”, perché è un periodo della vita, come può capitare a chiunque, e che ha una possibilità di uscita”.
Il progetto C.O.P.E. ha proposto una visione non solo diversa, ma anche più ampia, che considera il contesto sociale, familiare e territoriale, per individuare le possibili cause e, soprattutto, per attivare tutte le risorse utili al fine di rispondere in modo efficace ai bisogni dei giovani.

Valutazione e risultati

Nel territorio di Trento C.O.P.E. ha raggiunto 451 giovani, 325 dei quali hanno avviato un percorso di accompagnamento e 250 hanno definito un piano d’azione individualizzato. La valutazione ha evidenziato un miglioramento statisticamente significativo del benessere mentale e una riduzione del disagio psicologico, in particolare tra quei giovani che, al momento iniziale, presentavano una salute mentale relativamente peggiore.
Il progetto ha prodotto risultati positivi sul piano del benessere psico-sociale, dell’empowerment e del coinvolgimento dei partecipanti, delineando un modello replicabile di contrasto alla vulnerabilità relazionale e di innovazione dei servizi di welfare.


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Sintesi a cura di Giulia Caruso, DoRS – Centro di Documentazione per la Promozione della Salute – ASL TO3 e Regione Piemonte

giuliacaruso18@gmail.com