Vai al contenuto

Disuguaglianze di salute

Disuguaglianze nella salute dei migranti: lo studio nell’ambito del progetto Sophie

Tempo di lettura: 2 minuti

Schermata 2015-07-15 alle 14.38.56

Le politiche europee sul controllo dell’immigrazione e sull’integrazione hanno un ruolo fondamentale nell’influenzare la salute attuale e futura delle popolazioni migranti, in crescente aumento nel continente.

Le evidenze sulla salute delle persone che migrano da Paesi con un basso e medio reddito a Paesi con un alto reddito è coerente con il cosiddetto “effetto migrante sano”: appena arrivati, i migranti hanno generalmente una migliore salute rispetto a quella della popolazione del Paese ospitante, ma si è frequentemente osservato che tale vantaggio diminuisce o addirittura si inverte con il passare del tempo.

Il programma di lavoro su “La valutazione degli impatti delle politiche sulle disuguaglianze di genere e su quelle correlate alla migrazione” – guidato da Carme Borrell, dell’Agència de Salut Pública de Barcelona, in collaborazione con l’Università Carolina di Praga e l’Academic Medical Center – mira a generare evidenze sulla relazione fra l’orientamento delle leggi e delle politiche sul controllo dell’immigrazione e dell’integrazione e la salute delle popolazioni migranti in Europa, fornendo specifici esempi sull’impatto delle politiche sociali e macroeconomiche sulle disuguaglianze nella salute dei migranti.

Il programma di lavoro fa parte del progetto Sophie, coordinato dall’Agència de Salut Pública de Barcelona e finanziato dal programma FP7 della Comunità europea, che mira a studiare l’impatto delle politiche strutturali – quelle macroeconomiche, di welfare, del mercato del lavoro, abitative e dell’ambiente urbano – sulle disuguaglianze di salute e a sviluppare metodologie innovative per la valutazione di tali politiche in Europa, basate su mappe concettuali, realist reviews e case studies esplicativi a livello europeo, nazionale e locale.

Tale progetto mira inoltre a implementare metodologie finalizzate a incrementare il coinvolgimento dei gruppi di interesse (società civile, classi sociali deprivate e minoranze etniche, donne e immigrati) nell’identificazione, la progettazione e la valutazione di politiche mirate a ridurre le disuguaglianze di salute, oltre a disseminare i risultati ed elaborare raccomandazioni.

Il progetto, iniziato nel novembre 2011, si concluderà nell’ottobre di quest’anno.

Per saperne di più, clicca qui.