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Disuguaglianze di salute

Parole tra le nuvole

Tempo di lettura: 3 minuti

Parole tra le nuvole è una delle definizioni dei fumetti. Fumetti che oltre a un aspetto semplicemente divertente o intrigante, da sempre veicolano anche dei messaggi culturali, politici, sociali. Da anni alcune case editrici hanno iniziato a produrre  libri sotto forma di graphic novel in cui  raccontano personaggi importanti, fatti storici, eventi che hanno fatto la storia quella con la s maiuscola.

In ambito sanitario era già stato pubblicato il  bellissimo i dottor G[1]  supporto didattico di alfabetizzazione alla statistica di base per medici e studenti di medicina anche per pazienti e giornalisti e persone curiose. Nella prima settimana di aprile 2021, praticamente in contemporanea sono usciti Romanzo sanitario di Zerocalcare e il libro Materia viva pubblicato dalla collettiva Kathe il 7 aprile, giornata internazionale della salute.

In Romanzo sanitario[2], una poco rocambolesca storia di sanità territoriale e periferia, Zerocalcare parte dalla narrazione relativa alla chiusura del Poliambulatorio villa Tiburtina di Rebibbia, che era ASL e  polo diagnostico di eccellenza per malattie polmonari, con, ai piani superiori, reparti di fisiopatologia, neurologia e neuropsichiatria. Dopo il commissariamento della sanità del Lazio, con i tagli alle spese, è stato smantellato e ora il poliambulatorio pubblico più vicino è molto distante. Così per accedere alle cure primarie, o per sottoporsi a screening, occorre recarsi in altre zone della città oppure pagare, per chi può permetterselo e, talvolta, anche per chi non può permetterselo, restando davvero senza soldi. Sono rimaste 30.000 persone senza un centro sanitario pubblico malgrado sia previsto dalla legge, non hanno ambulatori e nemmeno un punto di riferimento per gli abitanti, finendo così per dividere il sanitario dal sociale mentre ogni bisogno sanitario ha una componente sociale. Zerocalcare sottolinea quanto la privatizzazione sia nociva sull’economia delle famiglie e anche sulla vita stessa di un quartiere.

Materia viva[3], dicevamo, è stato pubblicato da Kathe, una collettiva acerba, fluida ibrida, nata nel 2020, in piena pandemia. Nel libro si parte dalla domanda su che cosa è di preciso la salute e nell’arco delle successive 50 pagine si cerca una definizione passando dalle più semplici a quelle più articolate: dall’assenza di malattie allo studio del corpo umano nella sua interazione con l’ambiente, dalla definizione dello stato di benessere fisico, mentale e sociale, alle definizioni successive.

Si argomenta, sotto forma di immagini, sul fatto che la persona, oltre a essere un corpo è un prodotto di lotte, un corpo sociale oltre che un corpo organico e che la salute, come la malattia, è qualcosa che non accade solo in un corpo biologico.

Si passa poi a parlare delle battaglie degli anni 70-80 prendendo in considerazione i fattori che incidono sulla salute l’ambiente, le esperienze di vita, il contesto storico, sociale, politico ed economico a cui siamo esposti fino a giungere alla dolorosa considerazione che, a causa della nostra struttura politica, sociale ed economica, i fattori che producono salute (o malattia) sono differentemente distribuiti. In sostanza se nasciamo o ci ritroviamo in condizioni non favorevoli siamo in situazione di vulnerabilità. Si discute quindi delle disuguaglianze di salute intese come differenza evitabili e ingiuste nello stato di salute delle persone, riconducibile ad ineguale distribuzione delle risorse.

 

 Nelle pagine successive si parte dalla Costituzione, dalla istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e si ragiona sul concetto di uguaglianza dei cittadini, uguaglianza che in sostanza può essere raggiunta solo se agiamo attraverso i principi di equità.

Il testo si conclude ricordando che durante l’emergenza pandemica si è reso ancora più   evidente che il diritto alla salute non è soltanto un bene individuale bensì un patrimonio della collettività. Infatti in pandemia è maggiormente a rischio la salute di chi vive in condizioni più svantaggiate: per prendersene cura è necessaria una comunità che mette in circolo delle risorse. E quindi si  ribadisce che la salute è un diritto e questo diritto non è in vendita.

Ottime parole tra le nuvole,  che vi raccomandiamo.
[1]     https://www.ep.epiprev.it/rubriche/doctor-g-quando-la-statistica-arriva-a-tutti

[2]     https://www.youtube.com/watch?v=1YB-U77YAyY

[3]          https://bit.ly/39KNCyH per contatti collettivakathe@autistici.org  collettivakathe.wixsite.com/kaethe

 

A cura di Luisa Mondo, Servizio di Epidemiologia ASL TO3,  luisa.mondo@epi.piemonte.it