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Disuguaglianze di salute

Nurse Family Friendhsip: alleanza per uno sviluppo sano

Tempo di lettura: 3 minuti

Nurse Family Friendship è uno dei programmi presenti all’interno di CARE che affronta il tema della prima infanzia e della maternità in condizioni di disagio.

Questo programma ha origine negli Stati Uniti, dove viene realizzato a partire dagli anni ’80. La sua dimostrata efficacia, tuttavia, ha fatto sì che si diffondesse a livello globale, tanto da essere messo in pratica anche in Paesi europei quali Germania e Paesi Bassi. La presenza di un infermiere (o un’infermiera) che si relaziona con la futura madre, accompagnandola nel percorso della gravidanza, diventa centrale per la promozione dello sviluppo e del benessere sia della madre sia del neonato.

A chi può essere utile

Decisori politici, operatori del terzo settore, operatori sanitari

La segnaliamo perché

Nurse Family Friendship (NFP) si rivolge in modo particolare alle madri a basso reddito alle prese con la prima gravidanza.  Queste donne, spesso, vivono in condizioni di isolamento sociale e sono maggiormente esposte a fattori di rischio che possono avere ripercussioni sulla salute del bambino. Per questo motivo, la partnership con il personale infermieristico diventa funzionale per la rottura del ciclo della povertà: le madri fiduciose diventano genitori consapevoli che sono in grado di prendersi cura dei propri figli.

Obiettivi e descrizione dell’intervento

NFP prevede lo svolgimento di visite domiciliari da parte di personale infermieristico appositamente formato rivolte a donne a basso reddito che affrontano la prima gravidanza. Il programma mira a favorire l’adozione di uno stile di vita sana a partire dal periodo della gravidanza e a favorire lo sviluppo del bambino in un contesto familiare idoneo. L’approccio usato si basa sulle teorie dell’ecologia dello sviluppo umano, dell’autoefficacia e dell’attaccamento.

Gli obiettivi del programma sono

-migliorare gli esiti della gravidanza

-migliorare la salute e lo sviluppo del bambino

-favorire l’autosufficienza economica dei genitori.

Alcuni esempi delle misure adottate

Nurse Family Friendship viene messo in atto a partire dai primi mesi di gravidanza, con visite di 60-90 minuti circa una volta ogni due settimane, e continua fino a 24 mesi dopo il parto. Il contenuto del programma delle visite a domicilio include

  • educare i genitori sui fattori che influenzano lo sviluppo del feto e del bambino;
  • coinvolgere i membri della famiglia e gli amici nella gravidanza, nella nascita e nelle prime cure del bambino, ed offrire sostegno alla madre; e
  • stabilire un collegamento tra i membri della famiglia e altri servizi sanitari e sociali formali

Valutazione

Il programma è stato valutato in tre studi randomizzati controllati (RCT) in Europa: in Germania con madri economicamente o socialmente svantaggiate alla prima gravidanza; in Inghilterra con donne nullipare di 19 anni o più giovani; e nei Paesi Bassi con donne nullipare di 25 anni o più giovani con un basso livello di istruzione.

Lo studio tedesco ha rilevato un effetto statisticamente significativo a favore dell’intervento sulle abilità cognitive dei neonati a 12 mesi e sulla lettura o il racconto di storie da parte delle madri a 24 mesi.

Lo studio inglese non ha trovato effetti su nessuno dei quattro esiti della nascita, tuttavia sono stati riscontrati impatti positivi sui seguenti outcome secondari: intenzione di allattare al seno; sviluppo cognitivo del bambino riferito dalla madre (solo a 24 mesi); sviluppo del linguaggio utilizzando una valutazione modificata riferita dalla madre (a 12 e 18 mesi) e una valutazione standardizzata (a 24 mesi); livelli di supporto sociale; qualità della relazione con il partner; e autoefficacia generale.

Nello studio olandese, sono stati riscontrati effetti statisticamente significativi a favore dell’intervento sul fumo: meno donne nella condizione di intervento hanno fumato durante e dopo la nascita, e hanno fumato meno sigarette al giorno dopo la nascita e meno sigarette in presenza del bambino. È stato anche rilevato un impatto statisticamente significativo sulla violenza domestica e sull’allattamento al seno a 6 mesi. Altri due effetti statisticamente significativi a favore della condizione di intervento sono stati i rapporti di protezione dei bambini a 36 mesi e la prevalenza di bambini con comportamenti internalizzanti (ma non esternalizzanti) a 24 mesi.

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