Il 21 maggio 1981, 36 anni fa, veniva adottato dall’Assemblea Mondiale della Sanità il Codice Internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno. Un nome difficile, presto abbreviato in “il Codice”. Si tratta di una convenzione internazionale, composta inizialmente da 11 articoli e continuamente aggiornata con “risoluzioni”, redatta con la finalità di assicurare ai neonati una nutrizione sicura ed adeguata, proteggendo l’allattamento al seno da pratiche inappropriate di commercializzazione e distribuzione dei sostituti del latte materno (articolo 1).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento materno esclusivo per i primi 6 mesi di vita del bambino, mantenendo poi il latte materno fino al secondo anno o oltre (se la mamma e il bambino lo desiderano) introducendo gradualmente cibi complementari. L’allattamento al seno, se promosso e messo in atto come raccomandato, potrebbe salvare la vita di 830.000 bambini sotto i 5 anni, ogni anno, nel mondo. Il 22% dei decessi neonatali potrebbero essere evitati se l’allattamento al seno fosse avviato entro la prima ora dopo la nascita (un neonato che riceve latte materno entro 1 ora dalla nascita ha circa il triplo di probabilità di sopravvivere rispetto ad uno allattato il giorno dopo il parto): i bambini non allattati al seno hanno probabilità 15 volte maggiore di morire di polmonite e 11 maggiore di morire di diarrea rispetto a quelli che sono allattati esclusivamente al seno per i primi 6 mesi di vita. Gli effetti del mancato allattamento al seno si fanno sentire nei paesi più poveri, ma anche in quelli a più alto reddito. E, più in generale, una mamma o una famiglia in condizioni di disagio, difficoltà economiche o emarginazione sociale avranno maggiori difficoltà ad acquistare il latte, a ricostituirlo in maniera idonea, a sterilizzare gli strumenti di somministrazione, amplificando quindi gli effetti negativi del mancato allattamento al seno con la scarsa igiene e, spesso, l’eccessiva diluizione, della polvere per risparmiare.
L’Italia ha parzialmente integrato il Codice nel suo ordinamento legislativo a partire dal 1994 (D.M n. 500/94, D.Lgs n. 241 del 19.3.1996, circolare 16 del 24 ottobre 2000, D.M 16 gennaio 2002, D.M n.46 del 22 febbraio 2005) e, più recentemente, a seguito della Direttiva della Commissione Europea (2006/141/CE) con il D.M. 82/2009 e successivo decreto sanzionatorio (D.L. 84/2011) anche se, al momento, la legge italiana si limita a regolamentare il marketing delle formule sostitutive (latti tipo 1). È comunque un primo importante passo per contrastare i comportamenti scorretti delle ditte.
Sul sito del Ministero della Salute è illustrato il Codice ed è possibile scaricare un semplice vademecum su come segnalare le violazioni. Il monitoraggio delle violazioni del codice è effettuato da Ibfan Italia, che ogni 3 anni circa produce un report dettagliato di come le ditte non rispettino il Codice (disponibile gratuitamente sul sito).
Da anni persone serie e preparate lavorano nella promozione, protezione e sostegno dell’allattamento: ginecologi, pediatri, ostetriche, consulenti appositamente formate, mamme di gruppi di auto e mutuo aiuto. Lo fanno senza conflitti di interesse, ma nell’ottica di dare il meglio alle donne e dai loro bambini, oggi e per il futuro.
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Per maggiori informazioni
- http://www.saluteinternazionale.info/2015/03/il-latte-artificiale/
- http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/596
Bibliografia
- Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno [PDF: 296]. Traduzione a cura dell’IBFAN Italia.
- http://www.savethechildren.org.uk/sites/default/files/images/Superfood_for_Babies_UK_version.pdf
- Milking Profits: How Nestlé puts sales ahead of infant health is published by TheNetwork — Association for Rational Use of Medication in Pakistan. Islamabad, December 1999
- Talukder MQK, Banu NA, Talukder K. Tragedies of infant formula and suboptimal breastfeeding. Bangladesh Paediatric Association, 2014
- Chen A, Rogan WJ. Breastfeeding and the risk of postneonatal death in the United States. Pediatrics 2004;113:e435
- Fisk CM, Crozier SR, Inskip HM et al. Breastfeeding and reported morbidity during infancy: findings from the Southampton Women’s Survey. Matern Child Nutr 2011;7:61-70
- http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2015/03/06/news/danis_tanovic_contro_big_pharma_e_nestle_nel_suo_thriller_etico_tigers_-108911481/
- http://www.mediacritica.it/2015/01/21/tigers/
- Bartick M, Reinhold A. The burden of sub-optimal breastfeeding in the United States: a pediatric cost analysis. Pediatrics 2010;125:e1048
- http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/596
- www.ibfanitalia.org