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Disuguaglianze di salute

Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali degli immigrati

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Recentemente è stato pubblicato il report “Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali degli immigrati” dall’INAIL grazie allo studio dalla Consulenza statistico attuariale.

I lavoratori stranieri rappresentano una risorsa fondamentale per il Paese, ma sono maggiormente esposti ai rischi occupazionali. Pur costituendo circa il 10% degli occupati, denunciano il 20% degli infortuni e l’8% delle malattie professionali, evidenziando un’incidenza infortunistica più che doppia rispetto ai lavoratori italiani.

Questa maggiore rischiosità è legata al loro impiego prevalente in settori ad alta intensità fisica e manuale (agricoltura, edilizia, trasporti, industria manifatturiera), a un ingresso più precoce nel mercato del lavoro, a mansioni poco qualificate e a condizioni contrattuali spesso precarie. A ciò si aggiungono difficoltà linguistiche, una diversa percezione del rischio e minori opportunità di autonomia lavorativa, che limitano l’accesso alla formazione e alla prevenzione.

Le attività svolte, caratterizzate da carichi pesanti, posture incongrue e movimenti ripetitivi, determinano un’elevata incidenza sia di infortuni sia di malattie professionali, in particolare quelle da sovraccarico biomeccanico. Negli ultimi anni emerge anche una maggiore segnalazione di disturbi psichici e comportamentali legati allo stress lavoro-correlato, fenomeno ancora numericamente contenuto ma in crescita.

Infine, l’elevata mobilità lavorativa e geografica dei migranti e la frammentazione delle esperienze occupazionali rendono più complessa la denuncia e il riconoscimento delle malattie da lavoro, che possono manifestarsi nel tempo o quando il lavoratore è già rientrato nel Paese di origine.

Un capitolo si concentra sull’analisi dei dati infortunistici relativi ai rider (lavoratori autonomi che consegnano beni in ambito urbano tramite piattaforme digitali) che, a partire dal 1° febbraio 2020, sono tutelati dall’Inail e hanno diritto alle prestazioni economiche e sanitarie previste per i lavoratori dipendenti.  Nel periodo 2021-2023, su 1.337 denunce totali all’Inail, 671 hanno coinvolto lavoratori nati all’estero. La stragrande maggioranza degli infortunati stranieri è di genere maschile (97%) e la comunità più colpita è quella pakistana (quasi il 40% degli eventi, 39,2%), seguita da quella bangladese, indiana, marocchina e nigeriana.

I rider stranieri infortunati sono più giovani dei colleghi italiani: i due terzi delle denunce riguardano lavoratori sotto i 35 anni.  La metà degli infortuni degli stranieri si verifica in Lazio e Lombardia (entrambe con il 25% dei casi), seguite da Piemonte (15%), Emilia Romagna e Toscana (9% ciascuna).

Accedi al Report Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali degli immigrati


Sintesi a cura di Luisella Gilardi – Centro di Documentazione per la Promozione della Salute – ASL TO3- Regione Piemonte

luisella.gilardi@dors.it