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Disuguaglianze di salute

Niky

Tempo di lettura: 2 minuti

Sono Niky, di nazionalità rumena, infermiera e mamma di due figli, venuta in Italia più di 10 anni fa per le cure mediche necessarie alla mia prima figlia che aveva meno di sei mesi

Le mie storie intendono dare voce alle mamme straniere, soprattutto africane, e ai loro figli, che incontro nella mia attività di volontariato con un’Associazione di Torino, che si occupa di promozione della salute e di accesso alle cure sanitarie per gli stranieri irregolari, rom e senza fissa dimora.

Queste donne immigrate, molte senza permesso di soggiorno, durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino, non hanno accesso ai consultori familiari, non avendo diritto al Servizio Sanitario Nazionale, e spesso hanno anche poche risorse economiche.

Incontriamo le mamme periodicamente e costruiamo con loro un rapporto di fiducia perché possano trovare in noi un aiuto concreto. Con loro parliamo di allattamento naturale, dei problemi legati alla gestione dei figli, alla vita familiare e sociale, alla promozione di una vita sana. A chi ha più difficoltà forniamo anche un sostegno economico per l’acquisto di alimenti, pannolini, spese per trasporto urbano, spese mediche.

Al nostro gruppo “Mamma–Bambino” le mamme partecipano molto volentieri perché ritrovano delle amiche, hanno la possibilità di confrontarsi tra pari e di stare insieme con i propri figli. Così, mentre le mamme chiacchierano i bimbi si divertono a giocare in un ambiente confortevole e protetto.

Durante il lockdown gli incontri sono stati sospesi, ma noi volontari abbiamo continuato a seguire le mamme telefonicamente, informandoci su come stavano e, all’occorrenza, portando al loro domicilio alimenti, beni di prima necessità e farmaci.

Avevamo la chiara consapevolezza dell’importanza di stare loro vicine durante il periodo di isolamento, perché queste mamme, molte volte prive di reti familiari e parentali, si sono trovate ad affrontare da sole situazioni di salute o di vita molto critiche. Il loro affetto, la loro vivace partecipazione, il vedere crescere sereni i loro bimbi sono il mio incentivo a lavorare ancora più intensamente.