“Un inizio sano, un futuro pieno di speranza” la campagna dell’OMS dedicata alla salute materna e neonatale
Ogni anno, il 7 aprile, si celebra la Giornata mondiale della salute: lo slogan scelto per il 2025 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è “Un inizio sano, un futuro pieno di speranza” (Healthy beginnings, hopeful futures)[1]. Da tale data prenderà il via a una campagna di un anno dedicata alla salute materna e neonatale, con l’obiettivo di esortare i governi e la comunità sanitaria a intensificare gli sforzi per porre fine alle morti prevenibili di madri e neonati e dare priorità alla salute e al benessere a lungo termine delle donne.
Secondo le ultime stime, infatti, circa 300.000 donne ogni anno perdono la vita durante la gravidanza o il parto, oltre 2 milioni di bambine e bambini muoiono nel loro primo mese di vita e il numero di bambini nati morti ha superato i 2 milioni.
Per questo nei suoi messaggi chiave l’OMS chiede:
– che si aumentino gli sforzi a livello mondiale per garantire l’accesso a cure di alta qualità per donne e bambini, specialmente nei paesi più poveri, nelle emergenze umanitarie e nei contesti di fragilità in cui si verificano la maggior parte delle morti materne e neonatali
– che le donne di tutto il mondo possano accedere a operatori sanitari che ascoltino le loro preoccupazioni e soddisfino le loro esigenze, anche nei mesi successivi alla gravidanza, quando invece, tuttora, milioni di persone non hanno un supporto adeguato
– che si ricordi che una buona salute materna significa migliorare i diritti delle donne e delle ragazze in modo che possano pianificare la loro vita e proteggere la loro salute. La loro capacità di agire e il loro empowerment sono fondamentali per affrontare le morti materne e neonatali e raggiungere la salute per tutti.
Vi sono messaggi rivolti alle donne durante la gravidanza:
– almeno otto controlli con un professionista della salute, a partire dal momento in cui si sa di essere incinta, per monitorare la salute e lo sviluppo del bambino e identificare precocemente possibili complicazioni
– mantenere uno stile di vita sano (evitare il tabacco e l’abuso di sostanze; rimanere fisicamente attive; vaccinarsi come raccomandato; dormire su un fianco; gestire le condizioni di salute esistenti con la consulenza medica) e cercare aiuto se si hanno dei dubbi o se si verificano eventi critici (sanguinamento vaginale; dolore addominale; visione offuscata, gonfiore improvviso o mal di testa persistente; cambiamenti nei movimenti del bambino; se i movimenti fetali diminuiscono, si fermano o diventano improvvisamente intensi)
– conoscere i propri diritti: tutte le donne hanno diritto a una gravidanza, a un parto e a un’esperienza postnatale sicure e positive, dove sono trattate con dignità e rispetto; avere al fianco la persona prescelta; godere di una comunicazione chiara da parte degli operatori sanitari; avere accesso a un adeguato sollievo dal dolore e potersi muovere durante il travaglio e scegliere la propria posizione per il parto. Per raggiungere questi obiettivi è fondamentale collaborare con il team sanitario prima della data prevista per il parto per prendere decisioni e ottenere consigli che supportino il travaglio e oltre[2].
E per dopo la nascita e per la cura di un neonato:
– recupero fisico: molte donne soffrono di sanguinamento, crampi e disagio, affaticamento. Il sollievo dal dolore può aiutare così come riposare quando possibile, non cercare di fare troppo nelle prime settimane, chiedere supporto mentre ci si abitua a prendersi cura del neonato.
– cambiamenti emotivi: provare una serie di emozioni, tra cui sentirsi tristi è comune nei giorni dopo la nascita, dovuto ai cambiamenti ormonali. Se questi sentimenti diventano particolarmente intensi e/o persistono oltre le due settimane, meglio chiedere consiglio: queste condizioni sono comuni e curabili con il supporto di un professionista. Più rara, ma estremamente grave se non adeguatamente trattata, la psicosi postpartum che può verificarsi improvvisamente con sintomi come allucinazioni, deliri e rapidi cambiamenti di umore: si tratta di un’emergenza medica che richiede cure urgenti.
– legame con il neonato: trascorrere del tempo pelle a pelle per promuovere il legame e regolare la temperatura e la frequenza cardiaca del neonato. Le interazioni reattive aiutano a creare legami e supportano lo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino
– partecipare a tutti gli appuntamenti postnatali per monitorare il recupero e affrontare le preoccupazioni. Queste visite inoltre sono fondamentali per la diagnosi precoce di eventuali problemi di salute.
– cercare aiuto immediato se nella mamma si verificano: forti emorragie o grossi coaguli; gambe rosse o gonfie; mal di testa persistente; febbre alta o vomito; ferite che non guariscono, dolore toracico, difficoltà respiratorie o convulsioni; se nel neonato si presentano febbre, difficoltà respiratorie, vomito persistente, diarrea o letargia
– nanna sicura con bambini sdraiarsi sulla schiena per dormire, su un materasso rigido senza lenzuola morbide, cuscini o giocattoli per ridurre il rischio di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS).
– allattamento: è molto benefico per il bambino, fornendo nutrienti e anticorpi essenziali. Se risulta impegnativo, un operatore qualificato può aiutare a risolvere molti problemi comuni[3].
Vi è infine una sezione dedicata all’aborto spontaneo e alla natimortalità, per i genitori in lutto:
– riconoscere il proprio dolore: perdere un bambino è un tipo di dolore unico e straziante. È importante capire che va bene soffrire ognuno a modo proprio
– cercare supporto: parlare con professionisti e condividere l’esperienza con altri che capiscono può aiutare con il processo di guarigione. Molte persone hanno vissuto esperienze simili e ci sono risorse e sistemi di supporto disponibili per aiutare in questo momento difficile
– comunicare con i propri cari: a volte potrebbero non sapere cosa dire o fare, quindi guidarli può aiutare.
– prendersi cura di sé stessi: concedersi il tempo di guarire (riposo fisico, supporto per la salute mentale, impegno in attività che danno conforto).
– pianificare le gravidanze future, se lo si desidera: se si vuole concepire di nuovo, discutere con il medico di eventuali cure o monitoraggi aggiuntivi di cui poter aver bisogno. La maggior parte delle donne che hanno subito una perdita possono successivamente avere gravidanze sane.
[1] https://www.who.int/campaigns/world-health-day/2025
[2] https://www.who.int/health-topics/maternal-health#tab=tab_1
[3] https://www.who.int/health-topics/newborn-health#tab=tab_1
A cura di Luisa Mondo, Servizio di Epidemiologia, ASL TO3, Regione Piemonte
luisa.mondo@epi.piemonte.it