#ICARE: LA PREVENZIONE LIBERA TUTTE

Un’azione dalla banca dati CARE

Tra le azioni inserite all’interno del catalogo CARE è presente il progetto ICARE, che si rivolge alle detenute della Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia “G. Stefanini” e si propone di migliorare le condizioni di salute, tutelando il diritto a diagnosi tempestive del carcinoma mammario.

Il progetto realizza azioni di empowerment e capacity building per la diffusione delle pratiche di prevenzione, contribuisce all’emersione dei bisogni di salute delle detenute attraverso la ricerca-azione e si impegna in un’azione di advocacy.

A chi può essere utile

L’azione è rivolta alla popolazione detenuta femminile, il programma rientra tra gli interventi equity – oriented e in linea con l’obiettivo 3 del progetto sanitario dell’Unione Europea: “promuovere la salute, prevenire le malattie e favorire ambienti adatti a stili di vita sani secondo il principio della “salute in tutte le politiche”.

Obiettivi e descrizione dell’intervento

L’iniziativa I Care si è sviluppata nel corso del 2024 attraverso laboratori curati da Cittadinanzattiva in collaborazione con la ASL Roma 2 per formare le partecipanti sul carcinoma mammario, sui loro diritti, sull’accesso al SSN e sui servizi essenziali, sugli screening, sui fattori di rischio, sulle misure di prevenzione (alimentazione e stili di vita sani e corretti) e sulle tecniche di auto-palpazione e di auto-monitoraggio.

Il progetto sviluppa tre azioni specifiche e una trasversale.

  • AZIONE 1 – EMPOWERMENT DELLE DETENUTE

L’ azione ha l’obiettivo di fornire informazioni e competenze necessarie per affrontare con consapevolezza ed efficacia la prevenzione del carcinoma mammario.

  • AZIONE 2 – CAPACITY BUILDING IN CARCERE

L’azione mira a realizzare sia un intervento di peer educator volto a favorire le capacità necessarie affinché le detenute possano sostenere altre detenute nell’apprendimento di informazioni e tecniche per la prevenzione del carcinoma mammario; sia un intervento per aumentare la capacità degli operatori dell’istituto penitenziario (agenti sorveglianza, educatori e volontari) di supportare la diffusione delle misure di prevenzione tra le detenute.

  • AZIONE 3 – ADVOCACY

L’azione ha il fine di accrescere la conoscenza e l’attenzione ai bisogni di salute delle detenute nei funzionari e responsabili dell’istituto penitenziario e dell’ASLRM2.

  • AZIONE 4 – COMUNICAZIONE E DISSEMINAZIONE

Azione trasversale che sostiene l’impatto complessivo del progetto, della disseminazione dei suoi prodotti e dei suoi risultati all’esterno.

Misure adottate

Per garantire che il diritto alla piena salute di ogni detenuta sia sempre rispettato e che vengano rimosse tutte le barriere legate alle differenze di nazionalità, religione, cultura e livello di istruzione, è stato istituito un tavolo di lavoro multistakeholder composto da funzionari e responsabili dell’istituto penitenziario e dell’ASLRM2, Cittadinanzattiva e una delegazione delle detenute il cui scopo è stato di definire e adottare la “Carta del diritto alla salute delle donne detenute”.

E’ stato prodotto materiale video e informativo, anche multilinguistico e realizzato un evento finale presso l’istituto penitenziario in cui hanno partecipato i decisori politici, amministratori dell’istituto penitenziario, dirigenti e responsabili di ASLRM2, attivisti per i diritti civili, giornalisti.

Valutazione e risultati

La valutazione non è ancora disponibile.


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Sintesi a cura di Giulia Caruso, DoRS – Centro di Documentazione per la Promozione della Salute – Regione Piemonte

giuliacaruso18@gmail.com