Come va la vita? Ben-essere e Resilienza in tempo di crisi
Questa sesta edizione presenta le ultime evidenze tratte da oltre 80 indicatori che coprono i risultati attuali in termini di ben-essere, disuguaglianze e risorse per il ben-essere futuro.
Il documento mette a confronto le tendenze a medio termine dei risultati, in termini di benessere, con gli sviluppi dal 2019 per comprendere l’impatto della pandemia COVID-19 e della crisi del costo della vita e per delineare i segnali di allarme che richiedono l’attenzione delle politiche.
Sebbene gli interventi attuati a livello politico per affrontare l’impatto economico di questi shock abbiano contribuito alla tenuta dei redditi medi e dei risultati in termini di occupazione, le pressioni sul costo della vita, come testimoniano il costo degli alloggi e l’insicurezza finanziaria autodichiarata dalle persone, rimangono significative per molte famiglie.
Allo stesso tempo, alcune delle principali dimensioni non economiche del ben-essere, a cominciare dalla salute, dal ben-essere soggettivo e dalle relazioni sociali, presentano dei segnali di allarme. Le disuguaglianze, in termini di ben-essere, sono profonde tra gruppi di popolazione. Sebbene la maggior parte dei divari di ben-essere per età e genere si sia ridotta nell’ultimo decennio, in alcuni casi ciò è avvenuto perché gli esiti per i più giovani e gli uomini sono diminuiti in misura comparativamente maggiore. È, inoltre, necessaria un’azione molto più incisiva per garantire alle generazioni future un livello di ben-essere paragonabile a quello di oggi, in particolare quando si tratta di combattere il cambiamento climatico.
Tendenze positive sul fronte dei redditi e dell’occupazione, ma segnali d’allarme per quanto riguarda i costi abitativi e il ben-essere finanziario auto-riferito.
La pandemia COVID-19 e la crisi del costo della vita hanno sconvolto in modo significativo le economie e la vita delle persone. Grazie alle misure di ampia portata adottate dalle istituzioni per affrontare le conseguenze economiche di queste crisi dai molteplici effetti, e in particolare per attutire gli shock finanziari subiti dalle famiglie e dalle imprese, i redditi e i risultati in termini di occupazione hanno resistito bene. Il reddito medio disponibile delle famiglie si è mantenuto nel valore reale, tanto che nel 2022 non era sceso significativamente al di sotto dei livelli pre-COVID in nessun Paese dell’OCSE; quanto al tasso medio di occupazione, dopo un calo nel primo semestre del 2020, ha raggiunto i massimi storici nel primo trimestre del 2024.
Parallelamente, dopo diversi anni di insicurezza economica, il costo della vita continua a pesare enormemente su molte famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili. Dal 2019, la percentuale di famiglie a basso reddito sulle quali gravano in modo eccessivo i costi dell’abitazione è aumentata di un terzo dei Paesi OCSE e, nel 2023, una persona su 11 ha dichiarato di non potersi permettere di riscaldare adeguatamente la propria casa, rispetto a una su 14 nel 2019. Nel decennio che ha preceduto la pandemia, la percentuale media di persone che dichiaravano di avere difficoltà ad arrivare a fine mese era diminuita notevolmente, passando dal 30% al 19%. Questo progresso è ora rallentato drasticamente e quasi una persona su 5 ha dichiarato di avere ancora difficoltà economiche nel 2023.
Resilienza limitata o peggioramento di alcune dimensioni non economiche importanti del ben-essere dal 2019
Le crisi degli ultimi quattro anni hanno avuto un impatto negativo anche sulla qualità della vita delle persone, in particolare sulla loro salute. L’eccesso di decessi durante la COVID-19 ha fatto sì che l’aspettativa di vita media nei Paesi OCSE si riducesse di quasi mezzo anno. Allo stesso tempo, la continua diminuzione del numero medio di decessi per suicidio, abuso acuto di alcol e overdose («morti di disperazione») registrata prima del 2019 si è bruscamente interrotta.
Dopo la pandemia, anche la percezione delle persone riguardo alla propria vita e alla qualità delle proprie relazioni si è deteriorata. Nel 2023, quasi il 30% delle persone ha sofferto di molti dolori fisici e questa percentuale è aumentata notevolmente in due quinti dei Paesi OCSE, rispetto ai livelli pre-pandemia. Allo stesso modo, negli ultimi quattro anni i sentimenti di preoccupazione e tristezza sono peggiorati in molti Paesi e le tendenze riguardo alla soddisfazione di vita sono state contrastanti. Allo stesso modo, in molte economie OCSE, i sentimenti di preoccupazione e tristezza sono aumentati negli ultimi quattro anni, mentre la soddisfazione per la vita mostra un andamento discontinuo. Nel 2023, nei Paesi OCSE, la percentuale di persone che si sono sentite sole è variata dal 4 al 14%.
Le disuguaglianze in termini di ben-essere rimangono marcate, anche se alcuni divari si sono ridotti
Se si considerano solo i risultati medi, si possono mascherare le disuguaglianze che riguardano le situazioni e le esperienze individuali; infatti, il benessere varia notevolmente da un gruppo di popolazione all’altro. Mentre gli uomini nel complesso ottengono risultati migliori rispetto alle donne sul mercato del lavoro nei paesi dell’OCSE, essi hanno maggiori probabilità di essere vittime di omicidi, suicidi o morti per overdose.
I giovani, in genere, tendono ad avere risultati migliori in termini di salute, ben-essere soggettivo e legami sociali, mentre gli adulti di mezza età hanno maggiori probabilità di avere un lavoro e di sentirsi più sicuri e gli anziani hanno più fiducia nelle istituzioni pubbliche. I laureati, con un’istruzione superiore ottengono sempre risultati migliori rispetto a coloro che hanno un livello di istruzione inferiore. Questo vale non solo per i risultati sul piano dell’occupazione, per i quali sono ben noti i benefici conferiti dagli studi, ma anche per le dimensioni non materiali del benessere: rispetto alla media della popolazione, le persone che hanno una laurea hanno 1,5 volte meno probabilità di sentirsi sole e 1,3 volte meno probabilità di soffrire di dolori fisici.
La maggior parte dei divari in termini di ben-essere, tra i sessi e tra le fasce d’età, si è ridotta negli ultimi dieci anni. In alcuni casi, ciò è avvenuto perché i risultati sono migliorati e i gruppi relativamente più svantaggiati hanno recuperato terreno: ad esempio, dal 2010, la percentuale di donne che si sentono al sicuro quando camminano da sole di notte è aumentata più di quella degli uomini, mentre il tasso di disoccupazione di lunga durata dei giovani è diminuito due volte di più rispetto a quello dei gruppi più anziani. In altri casi, invece, i divari si sono ridotti perché i risultati sono peggiorati, soprattutto per coloro che (in precedenza) se la passavano meglio: le differenze legate all’età, in termini di ben-essere soggettivo e nei legami sociali, si sono ridotte perché sono i più giovani che hanno visto questi aspetti della loro vita degradarsi di più. La riduzione delle differenze di genere rispetto ai sentimenti di preoccupazione, sofferenza e solitudine è dovuta al fatto che tali sentimenti sono peggiorati soprattutto tra gli uomini.
È fondamentale dare priorità alla sostenibilità dei sistemi naturali, economici e sociali
È necessaria un’azione molto più decisa per garantire alle generazioni future un livello di benessere paragonabile a quello attuale. Sebbene molti Paesi OCSE abbiano intensificato la lotta al cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni di gas serra è insufficiente a contenere il riscaldamento globale. In media, in questi paesi, una persona su sette è stata esposta a caldo estremo nel 2023, mentre lo stress idrico è considerato “medio-alto” nella metà dei Paesi per i quali sono disponibili dati. I progressi rispetto ai tassi di riciclaggio e alla creazione di aree protette sono rallentati dal 2019. Allo stesso tempo, l’Indice della Lista Rossa delle Specie Minacciate mostra che i rischi per la biodiversità sono aumentati nella maggior parte dei Paesi OCSE, sia nel medio che nel breve termine.
Le tensioni sono visibili anche in termini di capitale economico e sociale. Per esempio, le disuguaglianze tra i Paesi in termini di valore finanziario netto delle amministrazioni pubbliche sono aumentate dal 2019 e nel 2023, in media, il 48% delle persone nei Paesi OCSE ha dichiarato di avere fiducia nelle autorità del proprio Paese – una percentuale più elevata rispetto ai livelli pre-pandemia, ma in calo rispetto al picco raggiunto all’inizio della crisi COVID-19.
In un mondo sempre più complesso, può essere utile focalizzarsi sul benessere
Come dimostra questo rapporto, l’utilizzo di un solo tipo di indicatore per valutare l’uscita dalla crisi e per monitorare il sistema economico – compresi i risultati delle scelte politiche – offre solo un quadro incompleto. Tenere conto dei diversi risultati economici, sociali e ambientali può aiutare a indirizzare l’azione delle politiche pubbliche verso le aree che ne hanno più bisogno. Ciò significa continuare a mitigare gli shock di reddito e occupazione, ma anche prendere sul serio le conseguenze della crisi del costo della vita, come dimostrano i costi abitativi e l’insicurezza economica delle famiglie, affrontare il deterioramento chiaramente visibile delle dimensioni non materiali della vita delle persone e dare priorità alla questione della sostenibilità. È, inoltre, necessario sviluppare gli strumenti e i processi necessari per tenere sistematicamente conto delle evidenze sul ben-essere nelle decisioni politiche, tra cui la definizione di obiettivi strategici, la valutazione di compromessi e sinergie nell’analisi delle politiche e nella valutazione di impatto e l’informazione sull’allocazione delle risorse.
Un approccio più multidimensionale, incentrato sulle persone e orientato al futuro è particolarmente cruciale per affrontare i principali cambiamenti della società, dall’invecchiamento demografico ai profondi cambiamenti strutturali portati dalla tecnologia digitale e dall’intelligenza artificiale, fino alla minaccia già molto tangibile del cambiamento climatico. Ognuno di questi fenomeni ha effetti complessi e intersecati su un’ampia gamma di risultati individuali, rendendo indispensabile la raccolta di dati integrati sulle loro conseguenze economiche, sociali e ambientali e l’adozione di azioni coordinate.
Per accedere al testo completo (in lingua inglese)
OECD (2024), How’s Life? 2024: Well-being and Resilience in Times of Crisis, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/90ba854a-en.
Sintesi e traduzione a cura di Elena Barbera, Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte (DoRS) elena.barbera@dors.it