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Disuguaglianze di salute

Ambiente urbano e politiche abitative: il contributo italiano al progetto Sophie

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built environmentRisiedere in quartieri deprivati influenza negativamente lo stato di salute, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche individuali. A dimostrarlo sono molti studi. Ma poco si sa ancora sull’impatto degli interventi di riqualificazione urbana sulla salute e sulle disuguaglianze di salute, e la loro valutazione è stata particolarmente difficile.

Il programma di lavoro “Ambiente urbano e politiche abitative nel contesto locale” mira a sintetizzare la conoscenza corrente sull’impatto dell’ambiente urbano sulle disuguaglianze di salute, a generare nuove evidenze sull’impatto delle politiche urbane a livello locale sulle disuguaglianze di salute e ad assicurare che i punti di vista degli stakeholder locali siano presi in considerazione nelle valutazioni delle politiche e che i risultati siano disseminati e discussi nelle comunità interessate. A condurlo, Giuseppe Costa ed Elena Gelormino dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Agència de Salut Pública di Barcelona, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica e l’Università Carolina di Praga.

Il programma di lavoro fa parte del progetto Sophie, coordinato dall’Agència de Salut Pública di Barcelona e finanziato dal programma FP7 della Comunità europea, che mira a studiare l’impatto delle politiche strutturali – quelle macroeconomiche, di welfare, del mercato del lavoro, abitative e dell’ambiente urbano – sulle disuguaglianze di salute e a sviluppare metodologie innovative per la valutazione di tali politiche in Europa, basate su mappe concettuali, realist reviews e case studies esplicativi a livello europeo, nazionale e locale.

Tale progetto mira inoltre a implementare metodologie finalizzate a incrementare il coinvolgimento dei gruppi di interesse (società civile, classi sociali deprivate e minoranze etniche, donne e immigrati) nell’identificazione, la progettazione e la valutazione di politiche mirate a ridurre le disuguaglianze di salute, oltre a disseminare i risultati ed elaborare raccomandazioni.

Il progetto, iniziato nel novembre 2011, si concluderà nell’ottobre di quest’anno.

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