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Disuguaglianze di salute

Gli interventi per una dieta salutare sono ugualmente efficaci per tutti?

Tempo di lettura: 4 minuti

verdura_210994498Si segnala una revisione sistematica di recente publicazione che prende in considerazione l’impatto che hanno le politiche e gli interventi per migliorare la dieta sulle persone con diversa posizione socioeconomica.

Si propone la sintesi della revisione

Contesto

Gli interventi per promuovere una dieta salutare sono importanti nella prevenzione primaria delle malattie non trasmissibili. Non si sa se gli interventi per migliorare la dieta siano ugualmente efficaci su tutte le fasce di popolazione, e neanche se diminuiscano o aumentino il gap di salute tra i ricchi e i poveri.

E’ stata fatta una revisione sistematica degli interventi per promuovere una dieta sana per descriverne l’impatto su fasce di popolazione che hanno posizioni socioeconomiche (SEP) differenti.

Metodi

Sono stati consultati cinque database bibliografici usando una strategia di ricerca pre-testata.

Gli articoli reperiti sono stati selezionati in modo indipendente da due reviewers. La definizione di dieta sana è stata definita come un ridotto apporto di sale, zucchero, grassi saturi, grassi trans, grassi totali, o calorie totali e incremento di consumo di frutta, verdura e prodotti di farina integrale.

Sono stati inclusi solo gli studi in cui i risultati erano presentati in modo quantitativo e contenevano una misura di SEP (posizione socioeconomica).

Le sei categorie di intervento usate nell’analisi dei risultati sono state le seguenti:

  • Prezzo: misure fiscali come tasse, sovvenzioni o incentivi economici
  • Luogo: interventi di tipo strutturale in specifici setting come scuole, luoghi di lavoro (come per esempio i distributori di cibo e bevande) o collocazione di supermarket o fast food o interventi di promozione della salute realizzati a livello comunitario
  • Prodotto: modifiche del prodotto per renderlo più sano /meno dannoso attraverso la riformulazione, gli additivi o l’eliminazione di nutrienti specifici
  • Normativo: restrizioni sulla pubblicità/marketing attraverso controlli o divieti, raccomandazioni sull’etichettatura o linee guida
  • Promozione: campagne di informazione attraverso i mass media
  • Persona: informazioni rivolte al singolo individuo e formazione (come per esempio corsi di cucina, formazione nutrizionale individuale/counselling o educazione alla dieta sana inserita nel curriculum scolastico)

Risultati

La ricerca ha identificato 31.887 articoli. Al termine della fase di selezione ne sono rimasti 36.

Interventi sui prezzi.

Ne sono stati identificati diciotto, la maggior parte realizzati in Europa, cinque in Nord America e uno in Australia. Di questi nove riguardavano l’imposizione di una tassa sui cibi ad alto contenuto calorico, tre aiuti economici per l’acquisto di frutta e verdura mentre i restanti sette consideravano entrambi gli aspetti.

In generale dieci studi hanno riscontrato una riduzione delle disuguaglianze migliorando le abitudini alimentari della fascia di popolazione più povera. Tutti e sei gli studi in cui vi erano entrambi gli interventi (tasse e aiuti economici) miglioravano le abitudini alimentari delle fasce di popolazione più povera.

Interventi sul luogo

Sono stati identificati sei studi, tre realizzati in Nord America, due in Europa e uno in Nuova Zelanda. Fra questi, due sono stati realizzati in scuole, due in luoghi di lavoro, uno in una chiesa e l’ultimo in un quartiere. Nessuno di questi studi ha prodotto un ampliamento delle disuguaglianze mentre quattro le hanno ridotte.

Interventi sul prodotto

Solo un intervento è stato selezionato, è stato realizzato in Gran Bretagna e riguarda la diminuzione del contenuto di sale in un prodotto. Non sono stati rilevati impatti differenti.

Interventi di promozione

Sono stati identificati quattro interventi, tre di questi realizzati in Europa e uno negli Stati Uniti.  Tutti e quattro hanno esaminto l’efficacia della campagna “Five a day”. I risultati sono contrastanti, due non hanno effetti sulle disuguaglianze, uno sembra diminuirle e uno aumentarle.

Interventi verso la persona

Sono stati identificati diciotto interventi. La maggior parte realizzati in Europa, otto negli Stati Uniti e uno in Australia. Di questi quattordici erano progetti di educazione alla salute e quattro di counselling nutrizionale. Questi interventi sembrano ampliare le disuguaglianze, otto hanno avuto un importante impatto sui cambiamenti alimentari delle fasce di popolazione più ricche. Tutti e quattro gli interventi di counselling nutrizionale sembrano aumentare le disuguaglianze.

Conclusioni

Gli interventi categorizzati secondo lo schema “6 P” hanno un diverso impatto rispetto ai comportamenti alimentari a seconda delle condizioni socioeconomiche dei destinatari.

Gli interventi classificati come “Upstream” come quelliche rientrano nella categoria “Prezzo” sembrano diminuire le disuguaglianze, mentre quelli classificati come “downstream” ovvero quelli inseriti nella categoria “Persona” ed in particolare il counselling nutrizionale sembrano aumentare le disuguaglianze.

Tuttavia la maggior parte degli studi identificati non hanno indagato gli esiti stratificando per classe sociale. Gli interventi che servono per migliorare la salute della popolazione dovrebbero sempre essere valutati anche considerando il diverso impatto sulle diverse fasce di popolazione.

Indicazioni per le politiche

I decisori dovrebbero essere consapevoli che alcuni interventi per migliorare la dieta rivolti a persone sane potrebbe avere benefici maggiori per chi è in una posizione sociale più alta (e di conseguenza aumentare le disuguaglianze) soprattutto gli interventi di counselling nutrizionale.

D’altra parte l’integrazione di politiche di tassazione e di incentivi economici ha un impatto maggiore sulle fasce di popolazione più svantaggiate (riducendo le disuguaglianze). Come già sottolineato la maggior parte degli studi non indaga l’impatto della politica o dell’intervento per posizione sociale. E’ dunque necessario che prima di implementare una politica si considerino gli effetti che essa può avere sulle disuguaglianze di salute.

Riferimento bibliografico

McGill R, Anwar E, Orton L, Bromley H, Lloyd-Williams F, O’Flaherty M, Taylor-Robinson D, Guzman-Castillo M, Gillespie D, Moreira P, Allen K, Hyseni L, Calder N, Petticrew M, White M, Whitehead M, Capewell S. Are interventions to promote healthy eating equally effective for all? Systematic review of socioeconomic inequalities in impact. BMC Public Health. 2015 May 2;15:457.